…a trasportare mele!
Il 17 settembre è stato annunciato alla presenza del ministro del MASAF la funivia che collegherà uno degli stabilimenti di Melinda con la miniera Rio Maggiore in Val di Non (Trentino Alto Adige).
Entro il 2024 permetterà di trasportare 40mila tonnellate di frutta evitando 12mila chilometri annui attualmente percorsi con veicoli a motore. Lo scopo è quello di ridurre i veicoli su gomma per il trasporto delle merci e sostituirli con soluzioni a minore impatto ambientale per ridurre le emissioni CO2.
Il progetto di funivia, ideato dalla stessa Melinda, ha ufficialmente vinto il bando dedicato alle migliori idee per lo sviluppo della logistica agroalimentare, classificandosi al 2° posto su un totale di oltre 100 proposte.
Dal punto di vista tecnico, la funivia sarà un impianto monofune ad agganciamento automatico a tre piloni con 11 piloni di sostegno (di cui 6 in galleria) della lunghezza di 1300 metri e dislivello di 87 metri, capace di trasportare ogni ora 460 contenitori impilabili (i cosiddetti “bins”), alla velocità di 5 metri al secondo. Partirà dalla sala di lavorazione di Predaia e arriverà fino alla Miniera di Rio Maggiore, all’interno delle cave realizzate per estrarre la roccia dolomia. Qui il suo percorso proseguirà per altri 430 metri all’interno di una galleria per raggiungere le celle ipogee: un “frigorifero naturale” a temperatura controllata nel cuore delle Dolomiti che già oggi permette di risparmiare il 30% di corrente elettrica rispetto a un magazzino tradizionale, evitando peraltro di dover costruire nuovi edifici in superficie.
La “funivia delle mele”, unica al mondo, permetterà così di evitare 6.000 viaggi di tir su gomma, per un totale di 12.000 chilometri l’anno, con una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 nella valle.
Incredibile, no?
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