Ti è mai capitato di imbatterti in profili di persone su Instagram che sembrano avere una vita perfetta?
Una vita frenetica ricca di viaggi in posti bellissimi, esperienze fantastiche condivise con un sacco di amici, outfit da urlo con panorami mozzafiato che fanno da sfondo come Capri, Dubai, Miami o Ibiza.
E poi ci sei tu, dietro lo schermo. Magari non è un buon momento per te o magari hai tutto ciò che si potrebbe desiderare ma non è abbastanza in confronto a ciò che vedi sui profili degli altri e ciò provoca in te un forte senso di invidia e frustrazione; tu e la tua vita sembrate così misere e patetiche a confronto.
Ebbene, voglio consolarti dicendoti che NON SEI SOLA.
L’ansia da social-network oggigiorno è sempre più diffusa tra adolescenti e non, tanto da avere un nome: digital FoMO.
In Italia, secondo il Sole 24 Ore, la FoMO sembra essere nel 2023 uno dei motivi principali per cui ci si metterà in viaggio; un’ altro motivo è il “revenge travel“, ovvero la brama di recuperare le rinunce causate dalla pandemia.
Ci si sente in costante dovere di “dover essere all’altezza”, di mostrare agli altri il nostro sushi ad Ibiza, l’aperitivo al Cavo Tagoo di Mykonos, il privè all’Amnesia ed il motoscafo noleggiato a Capri.
Tutto questo per sentirsi un po’ meno sfigati, alimentare il nostro ego e mostrare a chiunque che “non siamo da meno”.
Ma pensiamoci, fare quella vacanza è davvero così importante per noi?
Perchè sentiamo la necessità di doverlo condividere con gli altri?
E soprattutto, perchè siamo così insoddisfatti della nostra vita?

Una risposta a queste domande può essere riassunta con due parole: confronto sociale, ovvero la tendenza spontanea a confrontarsi con altri individui, specie con chi sembra essere più bello, celebre ed affermato. Questo fa si che molti evidenzino e amplifichino gli aspetti positivi della loro vita ma chi ha la sensazione di non poter raggiungere quegli standard di positività può percepirsi in modo negativo andando ad intaccare la proprio autostima.

Il confronto sociale, la solitudine, il timore di perdersi qualche notizia importante, possono compromettere il nostro rapporto con i social e la nostra sanità mentale, sfociando in problematiche ben più gravi come ansia cronica, depressione, disturbi del sonno e possono indurci ad una vera e propria condizione di dipendenza caratterizzata da:

  • una crescente sensazione di necessità a rimanere connessi;
  • l’astinenza: segni di impazienza, disagio o irritabilità per il solo fatto di non poter accedere all’account social;
  • i contatti relazionali di tipo virtuale diventano l’interesse primario ed entrano in competizione con qualunque altra attività e rapporti umani.

I social nascono per creare connessioni ma finiscono per avere l’effetto contrario in alcuni casi.

E’ dunque doveroso acquisire consapevolezza sull’entità e la gravità del problema, prendersi una pausa dai social network in alcuni momenti della giornata e concentrarsi su stessi, sulle proprie qualità, sugli aspetti positivi della propria vita, sui propri obiettivi. Soprattutto è importante chiedere aiuto se qualcosa non va, sugli stessi social possiamo condividere con altri i nostri problemi e, con attenzione, cercare dei professionisti che possono comprenderci ed aiutarci.

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Non è un post e non sono i tuoi followers a stabilire il tuo valore

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La tua biologa

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